I
nostri primi due mesi con Karina
Non si può certo dire che nella
mia vita “le gatte da pelare” non me le vada mai a cercare!
Fatto sta, che ho deciso di
adottare un altro cane. Anche questo rigorosamente meticcio,
abbandonato e maltrattato.
La storia parte da questa
primavera, ah! no è già la primavera scorsa, quando per puro caso vedo su facebook l'appello di un
cucciolo siciliano, salvato da volontari.
Avete
presente quando uno sguardo ti colpisce proprio lì, alla bocca dello
stomaco?
Che sia uno sguardo umano o di un animaletto poco importa, si innesca inesorabilmente un processo che ti cambia la
vita.
Comincio allora, a pensare
all'adozione. Ne parlo in famiglia e un po' mi scoraggiano perchè ho
già un altro cane e due gatti e vivo in un appartamento minuscolo.
I miei figli pensano che io sia
un po' matta, anche perchè il mio Charlie non è stato un cane
semplice da gestire in questi anni.
Non avevo intenzione di averne
più, ma adesso che Charlie è anziano e con qualche problemuccio di
cuore, ci penso spesso al dolore che questa perdita mi comporterà e
quindi a dispetto di tutti, seguo la storia di Karina su facebook.
Vabbè, poi vengo a conoscenza
che sta per essere adottata a Genova. Pazienza, buon per lei che ha
trovato una famiglia - penso.
Passano mesi e nel frattempo la
mia vita viene completamente stravolta e a Karina non penso più.
In autunno, una sera in cui con
il cuore a pezzi, sto cincischiando su facebook, ritrovo l'appello
di Karina. L'adozione per qualche motivo è saltata e lei è ancora
alla ricerca della sua casa.
Allora è proprio vero, è tutto
scritto nelle stelle - come si dice. Contatto subito la volontaria
che se ne occupa e inizia la preparazione pre-adozione.
Karina è un cane traumatizzato,
probabilmente a seguito di maltrattamenti; di conseguenza
non si fida affatto degli umani ed ha un comportamento particolarmente timoroso e a volte aggressivo.
Io sono un po' preoccupata al
pensiero di riuscire a rieducarla all'amore delle persone, ma
intanto in Sicilia suo paese natio, un educatore si sta prendendo
cura di lei, con non poca fatica.
Grande attesa e finalmente
concluso il periodo di addestramento, si trova la volontaria che farà
la staffetta da Palermo-Roma-Bologna e in una giornata di pioggia
battente, Karina mette zampa sul suolo romagnolo.
Mia nuora Vale ed io prendiamo
in consegna la cucciola e già c'è la prima sorpresa: mi sembra un
cavallo. Eh! si - perchè nel frattempo Karina è cresciuta di statura.
Oddio non è che sia
esageratamente grande, è longilinea e di taglia media, ma rispetto
al cagnetto al quale sono abituata e al nostro spazio abitativo, ho
timore che qualcuno dovrà dormire all'aperto. Chi fra di noi: io, o
gli animaletti?
E' spaventatissima sia dal
viaggio che dalla situazione, sta tutta ripiegata su sé stessa che
sembra un bruco.
Bologna-Forlì in auto ed eccoci
a casa. La tratto come se fosse di cristallo, ho quasi timore ad
accarezzarla, non voglio spaventarla più di quello che è già.
Ha gli occhi sbulbati e
strabuzzati dal terrore, ma la capisco bene, la sua vita è ancora una volta, un'incognita.
L'impatto con cane e gatti è
comunque tranquillo e dopo una prima abbaiata di Charlie, e
un'annusata distratta da parte dei gatti, che si fanno i fatti loro, si
ignorano.
Spodesta
immediatamente Charlie dal suo rifugio sotto al mio letto e ci si
rintana. Durante la notte si butta sopra e si mette a dormire vicino
a me, ma questa sarà la prima e anche ultima volta che lo farà,
perchè poi non ha mai più ritentato. (almeno per dormire!!!)
Al mattino dopo, passeggiata
fuori per i bisogni; ma quanto a questo non se ne parla neanche.
Quasi inciampo nelle sue zampe perchè mi sta talmente attaccata che
mi fa la gambarella.
E aihmé, qui cominciano i problemi. Io
pensavo che dovendosi abituare ai ritmi nuovi ci sarebbe voluto un
po' per imparare dove e quando fare i bisogni, ma non pensavo mai che
avesse deciso di scegliere come “suo cesso privato” : il mio
letto!!??? grr....acc....
Fortunatamente, siccome anni fa
avevo avuto problemi di gelosia con la mia gatta, per precauzione - non si sa mai - tengo sempre una
tela cerata sul materasso e i danni sono stati limitati.
Successivamente ho provato in
tutti i modi a dissuaderla dal farlo, ma non sono mai riuscita a
coglierla sul fatto (la furbona è silenziosissima) per poterla sgridare come si deve.
L'educatore mi suggeriva di
metterla a dormire nel trasportino e di portarla fuori per i bisogni
appena la liberavo, oppure l'altra alternativa era di lasciarla fuori
in cortile.
Nel primo caso, se tentavo di
infilarla nel kennel mettendoci del bello e del buono, se la faceva
addosso dalla paura.
Sembra semplice, ma lei non ci
vuole più entrare se non a malapena, per andare in auto. Se la
obbligo al trasportino comincia a scalciare come un puledro
sbattendo a destra e a manca, facendosi anche male!!
Nel secondo caso, se proprio mi
piace tanto stare in cortile, che ci stessi io, che lei preferisce il
divano a polleggiarsi con Charlie, che di stare fuori da sola al
freddo non se ne parla proprio!!
Allora ho pensato per non
aggiungerle altri traumi, di mediare; non mi rimane che
chiudere la camera. Sfortunatamente quella vigliacca, quando rimane
sola mi scorteccia la porta per aprirla, con le ovvie conseguenze.
Ancora adesso, è un tira e
molla, se può non si lascia sfuggire l'occasione per farlo.
Sul mio letto staziona sempre
un telo di plastica “del tipo siamo barboni e ci copriamo con un
telone” e le porte sono state rigorosamente ricoperte di una
pellicola trasparente adesiva, che le impedisce di distruggerle a graffi. I
fili della luce e del telefono sono stati abilmente “scoccettati”
con lo scotch di carta; perchè quando si annoia il suo gioco
preferito è mangiare tutto ciò che le capita a tiro.
Sono convinta che a breve,
quando farò sistemare la gattaiola più grande per fare uscire anche
lei, non ci saranno più problemi di pipì in casa.
Per adesso di
gattaiole se ne è già divorate tre; quando vede uscire Charlie e
lei rimane dentro si fa prendere dalla tigna (tipica espressione romagnola per indicare rabbia da frustrazione) e sradica completamente
la porticina basculante e poi la sgranocchia.
Il suggerimento dell'educatore,
quello di ungerla ben bene di tabasco sembra abbia sortito l'effetto
voluto, ultimamente la disdegna - speriamo che duri!
Prima o poi diventerà adulta e
si calmerà, smetterà anche di fare questi malestri, per adesso
quando rientro dal lavoro, il mio interrogativo è: chissà cosa mi
aspetta a casa!!.
Se malauguratamente dimentico
qualcosa - il che accade spesso - si mangia coperchi di plastica,
ciabatte, spazzole per capelli, tubo dell'aspirapolvere, spazzola per
lavare il bucato ecc... e new entry anche lo spazzolino da denti che
ha continuato a cagare per giorni.
Ho eliminato fino all'altezza di
un metro tutto quello che poteva distruggere, ma quando si alza sulle
zampe posteriori è alta come me e perdinci non so più dove
nascondere le cose in quel metro quadro di appartamento!!
In cortile poi ho spostato i
bidoni per la differenziata perchè riesce ad aprirli e spargere in
giro e mangiarne le schifezze.
Le lettiere dei gatti, (anche i
miei gatti sono strampalati come me, non usano i sassetti ma una
fioriera, messa appositamente per loro con del terriccio sempre
fresco) ne scava via la terra e si mangia.....ehmm....... insomma
avete capito, ecco.......... una vera monellaccia!!!
Segue Charlie come un'ombra e
dove sta lui, sta anche lei. Dormono assieme vicini vicini, e anche
tutte le sue cattive abitudini le ha imparate subito.
Del tipo, anche se hanno appena
mangiato e vedono che spignatto per me, non si danno pace e mi
gironzolano intorno come due morti di fame, e guai a dimenticare un
tegame con del cibo e uscire un secondo dalla cucina, perchè si
serve il pasto da sola e lo spazzola con il ringraziamento di
Charlie, che essendo un nanerottolo, queste cose non gli è mai
riuscito di farle.
Se passeggiamo col guinzaglio lo
imita nel tiro alla fune - mentre quando è da sola è bravissima, tant'è che spesso devo girarmi per vedere se è ancora attaccata tanto è leggera
e delicata, una vera piuma.
Per non dimenticare poi dei
concertini appena esco di casa, lui attacca con la grancassa e lei lo
segue con il trombone!!
I primi tempi se ne stava
rintanata sotto al letto e non c'era verso di farla uscire neanche
per mangiare, figuriamoci il resto. Per giorni mi sono sdraiata con
lei lì sotto, con il rischio di rimanere incastrata e non uscirne
fuori (non sono più agile come una volta!!!).
Lì, la abituavo a
metterle il guinzaglio e con quello riuscivo a stanarla.
Da allora sono passati due mesi
e in questo piccolo spazio temporale, ha imparato a stare anche in nostra compagnia; e se vengono
estranei non si nasconde più, anche se è comunque ancora timorosa.
Al richiamo “guinzaglio”, si
mette in postazione nel suo angolino preferito e aspetta, i bisogni
però li fa solo nel cortile; in passeggiata non se ne parla proprio, è capace di trattenerla per ore.
Ueh! - dico - sono una donzella mica posso farla davanti a tutti eh!!
In cortile basta dirle: fai la
pipì - e lei si apposta e fa tutto, poi rientra e aspetta il
biscottino - rigorosamente preparato in casa dalla zia Vale, nostro pusher
abituale di biscotti per cani.
Ancora la strada per
l'emancipazione è lunga - io la percepisco come un cane adulto
perchè è di taglia grande, ma in realtà dovrei ricordarmi che è
ancora cucciola, con tutte le monellerie tipiche di quell'età.
Avendo un nipotino di poco più
di due anni sono sempre molto attenta, perchè il bimbo può
spaventarla con i suoi giochi rumorosi e lei potrebbe magari
rivoltarsi.
L'altro giorno però, sotto la
mia supervisione la scena è stata questa: Emanuele correva attorno
al tavolo dietro a Charlie e Karina, con la carriola.
Ogni tanto
Karina li mollava zompando sul divano, poi al successivo passaggio si
rimetteva in pista. Karina sei uno spasso!!
Che dire, gli animali sono una
vera panacea per tanti mali. Magari, anche solo per un attimo, ti
fanno distrarre da un dolore più grande, oppure con il loro
silenzio e lo sguardo riconoscente ti fanno sentire un essere
speciale e la persona migliore del mondo - anche se in realtà non
ritieni di esserlo affatto.
Karina ed io - penso - era destino che dovessimo incontrarci.
E' un animaletto dolcissimo, ci stiamo donando reciprocamente tanto affetto che in questo momento serviva ad entrambe.
Lei sta imparando che non tutte le persone a questo mondo sono degli esseri abominevoli e crudeli, ma si incontrano anche persone speciali come i volontari che l'hanno salvata da una sicura morte e ai quali sarò eternamente grata per il lavoro svolto.
Un grazie speciale a Manuela , Ilenia, Ninni, Virginia e a tutti gli altri che hanno contribuito al suo recupero.
Quest'anno il mio atto d'amore sarà rivolto a loro e all'associazione che si occupa di aiutare i volontari d'Italia, che hanno tanto bisogno di sostegno economico, per salvare gli animali che subiscono violenze e abbandoni.
Li ammiro profondamente tutti, per l'impegno e l'amore che dedicano a questa che ritengo sia una missione, e per la quale sacrificano il loro tempo e la loro vita.
bau...bau....un abbraccio da Karina
e dalla sua nuova mamma